Frammenti di memoria
tra il caos degli informi segni
che colgo passivo,
mi tornano alla mente
dalla lontana adolescenza.
Fischiavo motivi strani e dolci
al tuo orecchio paziente
sul treno per Modena
pressa, in piedi, da tanti operai
che ci guardavano con sorriso sornione.
Ed anche tu mi guardavi non ascoltando
quel mio ignaro amore per me stesso
credendo, illusa,
che bastasse l’istinto per l’amore
per essere amata.
maggio 1983
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