Pittura

Crocifisso, 1981, Olio su tavola Ø cm 100, collezione privata

Superamento del registro cubico rinascimentale e del conseguente “quadro”

A ben pensare noi viviamo costantemente entro strutture cubiche: dai primi, remoti percorsi rettilinei tracciati dall’uomo nella preistorica rivoluzione agricola, all’ossessonante, seppur razionale ed economicamente conveniente, struttura abitativa urbana delle odierne città. Dalla pagina del libro, allo schermo cinematografico o televisivo noi “leggiamo” la realtà “scritta” entro parallelogrammi.

Alle soglie della civiltà cosmica si sente come un bisogno di ritorno ad un ritmo di vita più libero, più vicino alla natura, alla ricerca delle radici del nostro rapporto primordiale con lo spazio – direi ad un ritrovato Eden.

La prima proposta è quindi quella di creare un registro o schermo circolare su cui “impaginare” la rappresentazione delle cose. Nella rappresentazione grafica-pittorica lo schermo può essere piano, concavo, semisferico o a calotta, ma il suo limite esterno sia sempre circolare perfetto.

 

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