Oltre alle grandi composizioni scultoree, Pelloni si è dedicato al ritratto e al piccolo bronzo: da queste esperienze è derivato il suo interesse per la medaglistica, con un’attività iniziata nel 1978 e sviluppatasi con sempre maggior intensità fino a firmare decine di opere, molte delle quali edite da Alberto Lodi di Carpi o dal Circolo Numismatico L.Orsi di Novellara. Nella medaglia Pelloni continua il discorso simbolistico che caratterizza le sue creazioni: la ricerca spaziale iperprospettica globale e l’assunzione di elementi derivati dall’arte astratta, ma caricati di significati di profindi contenuti morali, quali le taglienti lanceolate strutture o le venose inquetanti ramificazioni, tutte rappresentanti il “male” in contrasto con le immagini dei soggetti, modellate con accenti di ispirazione classica; per questo i ritrattti delle sue medaglie tendono più ad una verità psicologica che al realismo fotografico.
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